Dente Di Leone o Tarassaco

 

 

erbe medicinali-officinali
Dente Di Leone
Taraxacum Officinale

 

 

 

  • Descrizione,
  • Proprietà medicinali,
  • Infusi e applicazioni con indicazioni

 

Il dente di leone o tarassaco cresce in tutta Europa, fino a m. 2.00 di altitudine. La pianta misura dai 5 ai 50 cm, lo stelo è rigido, le foglie glabre e lunghe, i fiori giallo vivo, le radici robuste e profonde. Spezzando le foglie, lo stelo o la radice, ne esce un lattice biancastro. La raccolta si fa in primavera. Si utilizzano radici, fiori e foglie.

 

Proprietà medicinali 

Per uso interno: Un decotto preparato facendo bollire per 6-7 minuti in 3/4 di litro di acqua, 5 pizzichi di radici e foglie di tarassaco sminuzzate, preferibilmente fresche, assunto giornalmente, nella quantità di due-tre tazze, favorisce la digestione e stimola le secrezioni di fegato e pancreas; è anche un buon diuretico, tonificante e depurativo.

Come depurativo del sangue e del fegato, specie dopo disturbi che hanno causato come effetto collaterale eruzioni cutanee, da ottimi risultati un infuso così preparato: in 1/2 litro di acqua, fare bollire per 5 minuti 3-4 pizzichi di dente di leone, preferibilmente fresco e 3 pizzichi di bardana, spegnere e aggiungere 3 pizzichi di cerfoglio e 2 pizzichi di rosmarino, lasciando in infusione ancora 5 minuti. Se ne assumono 2 tazze al giorno, mattino e sera, per 15 giorni.

Un infuso preparato con 2 pizzichi di dente di leone (foglie e radici), 2 pizzichi di malva, e 2 pizzichi di cerfoglio, lasciati in infusione per 3 minuti in 1/2 litro d’acqua bollente, aiuta l’intestino pigro.

Il succo di pianta fresca ha potere digestivo, depurativo e diuretico, in quantità di 3-4 cucchiaini al giorno.

Tarassaco per uso esterno:

i fiori e foglie del dente di leone, tritati e applicati come impacco, danno sollievo in caso di ulcerazioni e malattie della pelle in genere.

Avvertenze:

Quando si usa un’erba medicinale o un trattamento fitoterapico, (anche se si è sicuri dei suoi effetti benefici) non bisogna mai interrompere la cura prescritta dal medico curante, piuttosto è bene chiedere al medico se si può integrare e in che misura, la cura in atto con il rimedio a base di erbe. Nella preparazione dei decotti  o infusi, è bene attenersi alle dosi consigliate dall’erborista. 

 

 

 

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