Salomone, chi era.
Il re giudeo Salomone, visse un millennio circa prima di Cristo.
Tra i più famosi sovrani dell’antichità, ci ha lasciato la sua storia, ricchissima di particolari a volte anche leggendari.
Si legge di lui su libri come la Bibbia e in diverse cronache dell’Occidente e dell’Oriente.
Salomone era figlio di David, il re fondatore della potenza ebraica. Dal padre ereditò un popolo forte ma dovette combattere contro i suoi nemici personali prima di poter sedere con sicurezza sul trono di Giuda e d’Israele.
L’incoronazione
Il re David, vecchio e malato, diede l’affrettato ordine e Salomone salì al trono di Giuda e Israele percorrendo la strada verso Gihon a dorso di una mula. Il sacerdote Sadoc lo unse e il popolo accorse ad inneggiare.
All’inizio del regno, Salomone si liberò del fratello Adonia, che era stato suo rivale alla successione del trono. In seguito furono sacrificati Abiatar, Gioab e Semei, perché diventassero un precedente esemplare, che doveva essere di monito per tutti gli eventuali ribelli.
La saggezza di Salomone
Salomone fu un re saggio che non esitava a provare con energia la sua potenza, ma si dimostrava anche clemente, così da essere temuto ma anche amato dal popolo. Essenzialmente fu un re pacifico che preferì i metodi diplomatici alle guerre. Ad esempio, quando Sesac diventò re d’Egitto, rendendo temibile la sua nazione, Salomone ne sposò la figlia e le diede il primo posto tra le sue mogli: così la pace con l’Egitto fu assicurata. In modo simile mantenne buone le relazioni con i principi di Edom, dell’ Aram e di Tiro.
Salomone e il commercio marittimo
La prosperità di Israele era assicurata dal commercio marittimo. Infatti Salomone, seguendo un astuto piano, aveva stretto amicizia con i Fenici di Tiro, ottimi commercianti e navigatori. Costoro insegnarono agli Israeliti i segreti dell’arte nautica e vendettero loro molte navi da carico. Ma dal momento che Israele non era ricco di prodotti propri, il re ebbe la geniale idea di comprare e rivendere le merci dei paesi meno organizzati. In poco tempo i porti di Israele divennero centri di un fiorentissimo commercio. Giungevano così a Gerusalemme, oro, avorio, pietre preziose e prodotti esotici di ogni genere. Dalla terra di Ofir arrivò anche un legname profumato, il sandalo.
Le grandi opere di Salomone, il tempio di Gerusalemme
Il re si servì delle ricchezze ricavate dal commercio, per abbellire le grandi costruzioni della capitale. La splendida reggia, il palazzo detto «Selva del Libano» e il magnifico tempio che immortalerà la fama di Salomone. Il tempio di Gerusalemme fu costruito da Hiram Abi, provetto architetto arrivato da Tiro: egli vi lavorò per sette anni, a capo di settantamila uomini addetti a portare pesi, ottantamila scalpellini che estraevano pietre dalla montagna e tremilaseicento sorveglianti. Per dare un ampia base sopraelevata tempio, Hiram tagliò e squadro la collina di Moriah. Oltre che per imponenza il tempio splendeva per la linea architettonica e la ricchezza dell’arredamento, dalle colonne di bronzo all’ entrata, ai cortili dedicati al popolo, alle stanze dette “Santo” e ” Santissimo”, accessibili solo ai sacerdoti. Con questa magnifica costruzione, Salomone voleva onorare il suo Dio e mantenere l’impegno preso col padre Davide ma voleva anche dimostrare la sua potenza ai popoli vicini.
La fama di Salomone
Così la fama della nazione Giudea si diffuse fino alle più lontane terre di Africa, insieme a quella della saggezza del suo re e mosse persino la regina di Saba che giunse a Gerusalemme col suo seguito e vi rimase alcuni anni come sposa di Salomone.
La storia biblica narra come Salomone divenne tanto saggio
Una notte, nei primi tempi del suo regno, egli era salito sul Monte Gabaon dove, prima della costruzione del tempio, gli Ebrei offrivano i loro sacrifici al Signore. Là Dio gli apparve in sogno e gli offrì uno dei suoi doni. Salomone scelse la saggezza. Fu accontentato e da quel momento nessun sapiente poté paragonarsi a lui per intelligenza e conoscenza dello scibile umano.
Salomone scrisse tremila parabole, compose mille e cinque carmi, studiò i più vari aspetti del regno animale e vegetale.
Egli fu giudice di controversie tra i suoi sudditi, seppe sempre punire il colpevole e salvare l’innocente. molto noto è l’episodio delle due donne che si rivolsero a lui contendendosi la maternità di un bambino. Esse vivevano nella stessa casa con due figli della stessa età. Una notte una di loro aveva involontariamente soffocato il suo bambino e aveva poi preso il bambino dell’altra come fosse suo. di questo si accusavano a vicenda ed era difficile capire chi delle due mentisse. Salomone ordinò che il bambino fosse tagliato in due: ciascuna madre ne avrebbe avuto la metà. Il giudizio apparentemente insensato aveva uno scopo che lo rivelò poi molto saggio. Infatti una donna se ne mostrò soddisfatta: era la bugiarda che preferiva vedere morto anche il bambino dell’altra. L’ altra donna gridò «Per pietà mio re, dallo a lei, purché viva», era la vera madre ed ebbe il bambino sano e salvo.
Salomone regnò così su Giuda e Israele, i ministri gli erano devoti, i popoli tributari versavano puntualmente le loro ricchezze sull’erario di Gerusalemme. Verso la fine del suo regno però, il re sembrò smarrire la strada della giustizia. Non ascoltò più la voce dei profeti e, trascinato dalle mogli straniere, si diede all’idolatria. Così la potenza ebraica perse la sua unità con il suo re e un servo ereditò la maggior parte del regno.
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