La regina di Saba
La storia della regina di Saba è come una bella favola antica.
Diffusa di popolo in popolo, ha subito variazioni e ampliamenti.
Essa appare in libri celebri e diffusi come la Bibbia, il Corano, Il Kebra Negast (libro nazionale etiopico).
La regina di Saba è veramente esistita, ma si chiamava Nikauli, Makeda o Bilqis? E dove era il suo regno?
In questa sintesi, la chiameremo Makeda, il suo nome etiopico, e identificheremo Saba in un vasto regno a Sud dell’Egitto, come tramandato dal profeta Isaia.
La regina di Saba e re Salomone
Makeda era una giovinetta sedicenne quando le giunse la fama di Salomone, sapiente re d’ Israele. La fanciulla prese a fantasticare sul sovrano che l’astrologo descriveva come «senza pari». Così decise di andare da lui per sottoporgli alcuni quesiti. Allo stesso tempo, Salomone seppe di Makeda dall’ upupa Yafur, un misterioso uccello parlante del quale il re giudeo si serviva come di un velocissimo corriere. L’Upupa fece due viaggi ad Axum: la seconda volta portava una lettera del re.
La regina di Saba mette alla prova la famosa saggezza di re Salomone
La regina di Saba frenò il suo desiderio di partire subito e decise di mettere prima alla prova la famosa saggezza di Salomone. Inviò a Gerusalemme la sua nutrice Sarahil in compagnia di trecento giovani, fanciulle e giovinetti, tutti vestiti in modo identico, con ampi abiti di foggia yemenita: il re avrebbe dovuto distinguere i maschi dalle femmine. Il saggio Salomone fece portare grandi anfore piene di acqua di rose e bacinelle per tutti, affinché gli ospiti potessero lavarsi il viso e le mani, ristorandosi del lungo viaggio. Allora le fanciulle si lavarono le mani e rimasero in attesa di altra acqua pulita per lavarsi il delicato viso, mentre i ragazzi si pulirono mani e viso con la stessa acqua. Da questa condotta Salomone distinse il sesso.
La regina di Saba giunge a Gerusalemme
Quando la regina di Saba giunse a Gerusalemme, anche i ricchi Israeliti, per quanto abituati al fasto del loro re, rimasero stupiti alla vista del magnifico corteo.
Salomone rimase incantato dalla bellezza della giovane e le chiese di sposarlo. Ma la fanciulla temeva la nostalgia del suo paese e non volle dirgli subito di si. Allora Salomone finse di accondiscendere alla partenza di Makeda, che sarebbe avvenuta il giorno dopo. Il re ordinò quella sera un pranzo d’addio, abbondante di cibi molto piccanti, facendo promettere a Makeda che niente avrebbe toccato le sue labbra dopo quella cena, finché non avrebbe lasciato Gerusalemme. In caso contrario ella sarebbe divenuta sua sposa. La regina accondiscese ma durante la notte la colse una terribile sete ed ella fu costretta ad alzarsi dal letto per bere acqua. Salomone, che aveva previsto ogni cosa, stava nascosto per sorprendere Makeda e ricordarle la promessa.
Re Salomone e la regina di Saba si sposarono
Così il re giudeo e la regina di Saba si sposarono ed ebbero un bel bambino: Menelek. Ma la giovane sovrana era malvista dal popolo di Israele: si temeva per la sua influenza sul re e si diffidava di lei. Dopo qualche anno Makeda chiese di poter tornare al suo regno e lo Stesso Salomone comprese che la sua partenza avrebbe giovato alla serenità di tutti.
La regina di Saba rifece il viaggio attraverso i deserti africani, portando con sé il figlio.
Menelek, divenuto adulto andò a Gerusalemme. Il popolo lo salutò riconoscendo in lui le sembianze e la regalità di Salomone.
vedi: Salomone, il più sapiente dei re