Oreficeria d’arte-Artigianato in Lombardia
Risalente all’epoca romana, l’oreficeria ha concorso a fare la storia delle arti italiane, con opere di grande valore.
La lavorazione dei metalli è per la Lombardia, al pari di quella del legno, d’importanza artistica, storica e sociale.
Ogni comprensorio dell’oreficeria dell’era cristiana in Italia ne contiene le immagini, a partire dalle più famose, come l’Altare d’Oro della Basilica di Sant’Ambrogio, ornato da 4.379 gemme (Vuolvinio, IX secolo), l’argentea Capsella di S. Nazaro, del IV secolo (Milano, Tesoro del Duomo), la Corona Ferrea e il Piatto di Teodolinda (Monza, Tesoro del Duomo), e continuando secolo dopo secolo, le immagini dei tabernacoli, delle croci e delle statue processionali, degli ostensori, ecc.
Tutti capolavori che, oltre a riflettere l’alto livello di civiltà che li ha prodotti, hanno costituito un esempio per le successive generazioni. Da allora, l’oreficeria lombarda si è sviluppata con l’evoluzione artistica, fino ai nostri giorni.
150 botteghe artigiane di oreficeria
Sarebbe molto lungo un’elenco dei nomi che nel tempo hanno valorizzato l’arte orafa lombarda. Basti pensare che già alla fine del XV secolo, la Corporazione Milanese degli Orafi, contava 150 botteghe di artigiani e che nei secoli successivi, sono stati numerosissimi i maestri lombardi altamente specializzati. Tra i maggiori orafi incisori, ne citiamo alcuni: Cristofaro Coppa, detto il Caradosso (XV-XVI secolo), Annibale Fontana, Jacopo da Trezzo, Antonio Abbondio, Leone Leoni,(XVI) Francesco da Vertova, Gaspare Mola, Carlo Garavaglia e le famiglie dei Saraceno, Dei Miseroni, dei Saracchi (XVI-XVII).
Oreficeria-La produzione attuale
Oggi solo a Milano, uno dei centri italiani di maggiore attività nel settore, sono presenti oltre 300 laboratori di oreficeria e gioielleria, alcuni di grandi dimensioni e di fama internazionale. La gioielleria, classica e moderna, è spesso all’avanguardia e non di rado impreziosita da rielaborazioni di antichi motivi di memoria storica. Sull’oro, insieme ai diamanti e altre gemme, sono frequenti smalti, perle e minerali insoliti, quarzi, rocce rare, fossili. Oreficeria d’alta scuola anche nelle principali città della regione: Brescia, Bergamo, Varese, Monza, Lodi, Pavia, Abbiategrasso, Cantù e in molti centri minori, dove si è conservata la tradizione orafa: Cernobbio, Gallarate, Erba, Luisago, Almé, Treviglio. D’importanza crescente, il comprensorio della gioielleria della Lomellina (Mede, Lomello, Frascarolo, Sartirana, Suardi), formatesi sotto l’influenza della vicina Valenza Po.
Accanto alla lavorazione dell’oro, soprattutto a Como e buona parte del territorio prossimo al suo lago, è notevolmente cresciuta, nella seconda metà del secolo attuale, la lavorazione dell’argento, grazie soprattutto ad una sapiente integrazione dell’abilità manuale con la tecnologia più avanzata. Insieme con gli argenti, nelle stesse località, gli oggetti in Peltro, di cui la Lombardia è la principale produttrice.