Il Surrealismo.

Dal punto di vista storico il surrealismo è la corrente letteraria che ebbe  il suo fondatore in Breton e che riunì diversi artisti come: De Chirico, Klee, Mirò, Bellmer, Dalì, Ernst, Delvaux, Magritte.

Surrealismo, definizione

Volendo dare una definizione al surrealismo, potremmo dire che: esiste un surrealismo che è una dimensione del sentire artistico. Questa dimensione si distingue in quanto lascia che la fantasia produttrice di immagini si agganci ad una dimensione onirica, raffigurando sogni e incubi. Queste deformazioni della realtà si concretizzano poi in immagini che scompongono quelle usuali, in quanto le mescolano e le riuniscono secondo una strana logica. Una logica simile a quella dei sogni.

 Il rapporto tra surrealismo e altre correnti

Possiamo dire che c’è del surrealismo in Heinrich Füssli, Gustave Moreau, Odilon Redon,  in quanto, in diversa misura si possono considerare precursori di questa corrente, così come in certi artisti moderni che di questo movimento hanno assorbito gli elementi più vitali:  è il caso di Arshile Gorky, che viene considerato un punto di passaggio fra surrealismo ed espressionismo astratto. Il rapporto con il dadaismo è generalmente ritenuto di filiazione ma non si deve dimenticare che quello che nel primo era il risultato di una rivolta, nel surrealismo è programma voluto e accettato.

 Il rapporto tra surrealismo e psicoanalisi

Il rapporto del surrealismo con la psicoanalisi fu praticamente a senso unico: Freud, alla cui concezione del subcosciente i surrealisti si richiamavano, con la sua colta ma ottocentesca concezione dell’arte e la sua prudenza di scienziato, guardò con sospetto al nuovo e strano gruppo di artisti e scrittori. Solo il rispetto per la magistrale tecnica di Salvador Dalì, riuscì a fargli cambiare, almeno in parte, opinione.

Surrealismo, stile.

Gli stili dei pittori appartenenti a questa corrente sono diversi tra loro come sono diversi le associazioni che l’inconscio crea fra simboli e idee. Dal punto di vista tecnico si possono distinguere in questa corrente, pittori che come Max Ernst facevano uso di tecniche «automatiche», tendenti cioè a liberare l’artista dal dover costruire l’immagine pennellata su pennellata, lasciando più molto spazio all’immaginazione. Altri artisti, come Dalì, Magritte e Delvaux, usavano una tecnica più tradizionale per esprimere contenuti simbolici legati ad una fantasia influenzata dai meccanismi del sogno.

Tra le opere ricordiamo:

La Venere addormentata di Paul Delvaux, opera che l’autore belga eseguì in più versioni,  dopo essere rimasto affascinato da una statua di Venere e uno scheletro esposti in alcune mostre realizzate al Museo Spitzner.

-Personaggio che lancia un sasso contro un uccello di Joan Mirò

In questa sagoma ameboide la nozione di uomo passa a quella di essere amorfo, in forma quasi di cellula. Identificare due concetti, di per sé contraddittori è tipico del sogno.

surrealismo quadri

-Persistenza della memoria di Salvador Dalì

Una delle opere più note di Dalì. Di incomparabile intensità, l’opera  mostra una spiaggia illuminata da un tramonto dalle tinte trasparenti. La sproporzionata grandezza degli orologi e il loro deformarsi alludono alla illusorietà del tempo la cui esistenza è certa solo nella memoria.

 

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