I pennelli da acquerello.
Come scegliere i pennelli per dipingere ad acquerello e tempera.
Dai pennelli da acquerello piatti, che servono per distendere sulla carta le sfumature, ai tondi, usati per dare pennellate regolari cariche di colore e per rifinire i dettagli, la moderna produzione è in grado di fornirne in quantità e per qualsiasi esigenza del pittore. Le migliori qualità di pelo per i pennelli d’acquarello sono la martora e il kolinski. Pennelli di questo tipo sono piuttosto costosi, per la rarità della materia prima, ma se vengono usati con attenzione, durano molto a lungo. I sostituti migliori possono essere quelli di pelo di scoiattolo o di bue, molto meno costosi e quelli in fibre sintetiche, che sono stati molto migliorati negli ultimi anni. Si trovano anche pennelli di pelo di maiale cinese, con manico di bambù e setole molto compatte, adatti a delicati lavori di punta.
Per iniziare a dipingere
Al pittore principiante possono bastare tre o quattro pennelli, del tipo tondi e di formato differente. Per iniziare non servono i pennelli tondi più piccoli che si usano per lavori specialistici o piccolissimi ritocchi. È invece utile un pennello piatto di un numero dal 14 al 20. I pennelli con manico di bambù sono particolarmente adatti per lavorare su carta di riso, poiché questo tipo di carta non permette correzioni. Naturalmente ognuno è libero di scegliere ciò che preferisce, tenendo anche conto del tipo di lavoro da fare.
I pennelli di pelo di bue
Spesso il pelo di zibellino viene unito a quello di bue per rendere il pennello meno cedevole. Il pelo di bue viene usato anche da solo e i risultati sono buoni, solo la punta di questi pennelli non è sottile come quella ottenuta coi peli di zibellino.
Dal pelo di kolinski si ottiene una setola lunga e sottile, per i pennelli migliori si usa solo l’estremità della coda, i peli vengono selezionati, quelli più lunghi al centro, i più corti ai lati.