La ceramica calabrese
La caratteristica che distingue la ceramica calabrese è la sua destinazione all’impiego pratico. Per questo motivo, l’elemento decorativo e quello del colore appaiono ridotti.
Come sono decorate le ceramiche calabresi
I vasi sono appena toccati dal colore, vicino alle bocche e sui colli, di lucente verde scuro, giallo o marrone. A volte sono ornati da una fascia o balza bianca, azzurra o chiazzata da sgocciolature di colore bruno. La ceramica calabrese risulta anche più o meno decorata secondo le tradizioni del luogo, spesso in essa si rivelano i contatti con Campania, Lucania, Sicilia
Le forme degli oggetti
La destinazione all’impiego pratico si distingue anche e soprattutto nelle forme:

i salaturi, contenitori cilindrici per le preparazioni sott’olio o sotto sale; le varie pignate, tiani e tianeddi in terra refrattaria; i capassi per conservare l’olio e l’oglialori per versarlo sulle pietanze; le quartare per la conservazione di acqua e vino, bottiglie di ogni tipo e piatti per la tavola.

La furnacedda
Bella e originale è la furnacedda, il fornello trasportabile per fare la brace a carbone e cucinare, un vero e proprio barbecue rimasto identico attraverso i secoli e considerato uno dei capolavori tecnologici dell’antichità.
Le ceramiche di Seminara

Un tipo di ceramica particolarmente decorata è quella che si produce a Seminara in provincia di Reggio Calabria. Qui la lavorazione della ceramica è tradizionalmente legata ad antiche culture religiose e all’arte delle maschere teatrali dell’antica Grecia.
Produzioni artistiche artigianali si trovano in tutte le provincie Calabresi;
A Reggio Calabria (Tropea, Gerace, Locri, Lazzaro, Roccella Jonica, Seminara),
Catanzaro (Soverato, Guardavalle, Lamezia Terme),
Cosenza (Rende, Praia a Mare, Belvedere Marittimo),
nel Crotonese e a Vibo Valentia.