L’isola del tesoro di R. L. Stevenson.
L’isola del tesoro, riassunto capitolo per capitolo.
Del romanziere inglese Robert Louis Stevenson (1850-1894), l’isola del tesoro è il capolavoro a cui si sono ispirati tutti gli scrittori successivi che hanno trattato questo genere di letteratura, di viaggi e d’avventura. L’azione si svolge nel 1700, in un’isola dei mari del sud. I personaggi sono tanti, tutti descritti dall’autore in modo avvincente. Uno dei protagonisti, Jim, è un giovane ragazzo.
Il riassunto che vi proponiamo si legge in poco tempo ed è scritto in modo molto semplice. Può essere utile a chi ha mai letto il libro e vuole leggere senza impegnarsi troppo o a chi il libro l’ha già letto e desidera fare un ripasso. Può essere proposto come lettura a bambini e ragazzi.
L’isola del tesoro, riassunto:
– In una modesta locanda sulla costa inglese, arriva uno strano cliente: egli è un vecchio capitano di marina, col volto sfregiato da una cicatrice. Passa le giornate ubriacandosi con il rum. Incarica Jim, il figlio del proprietario, di avvisarlo dell’arrivo di un uomo che ha una gamba di legno.
– Degli strani tipi arrivano alla locanda: un uomo che si chiama Cane nero e ha una violenta lite con il capitano, poi un mendicante che consegna al capitano un dischetto nero. La visita del mendicante sconvolge talmente il capitano, che muore di un colpo apoplettico.
– Il capitano aveva confidato a Jim che uomini misteriosi volevano impadronirsi del suo baule. Dopo la sua morte, Jim e sua madre aprono questo baule, per cercare i soldi che il capitano doveva loro. Alcuni loschi tipi, forzando l’uscio, entrano nella stanza e frugano dappertutto.
– Nel baule Jim ha trovato un pacchetto che apre in presenza del dottore del luogo e del castellano, lord Trelawney. Il pacchetto contiene le indicazioni di un’isola dove è sepolto il tesoro di un famoso pirata, Flint. Lord Trelawney decide di partire alla ricerca del tesoro.
– La goletta è pronta per partire. Viene ingaggiato il cuoco, un ex marinaio dall’aria poco rassicurante e senza una gamba, John Silver. Il capitano, Smollet, non è contento dell’equipaggio perché alcuni uomini non gli ispirano fiducia; dà comunque l’ordine di salpare.
– Un giorno Jim, nascosto dentro un barile, ascolta la conversazione tra John Silver e alcuni marinai. Scopre così che sono pirati, decisi ad impadronirsi del tesoro di Flint. Essi stanno tramando una congiura contro il Lord e i suoi amici: sanno difatti che questi posseggono la carta dell’isola.
– Avvertiti da Jim, il capitano, il Lord e il dottore, stanno sempre all’erta. Quando giungono all’isola il capitano concede il permesso a Silver e ad alcuni marinai, di sbarcare. Raggiunta la terra costoro si precipitano alla ricerca del tesoro. Jim, senza avvisare i suoi amici, li segue.
– Jim assiste all’uccisione di un marinaio che era rimasto fedele al Lord e fugge per non essere scoperto. Intanto il dottore, sceso a terra, scopre un fortino abbandonato e vi si trasferisce con il Lord e alcuni marinai. Ormai tra loro e i pirati, l’ostilità è dichiarata.
– Fuggendo attraverso i boschi, Jim fa un incontro. Si tratta di Ben Gunn, un ex compagno di Flint, che era stato abbandonato sull’isola per punizione. Ben promette di aiutate Jim e i suoi amici. Il ragazzo si premura allora di parlare al dottore dell’incontro e lo raggiunge al fortino.
– Arriva anche Silver, e cerca di convincere gli amici di Jim a cedergli la carta del tesoro, promettendo loro in cambio, la salvezza. Il gruppo però rifiuta di parlare con lui e i pirati tentano un assalto. Durante l’assalto ci sono perdite da entrambe le parti, poi i pirati hanno la peggio e si ritirano.
– Il dottore va da Ben Gunn, mentre Jim, con una piroga, cerca di raggiungere la nave per tagliarne l’ancora in così modo che i pirati non se ne possano impadronire. Le correnti sono troppo forti e il ragazzo, non riuscendo a tornare a riva con la piroga, cerca di portare verso terra la nave.
– Jim riesce a condurre verso terra la nave, grazie ai consigli di un marinaio ferito che trova a bordo. Il marinaio è però un pirata e cerca di uccidere Jim che riesce a salvarsi facendolo cadere in mare. Sceso dalla nave, Jim si premura di tornare al fortino.
– Ma il fortino ora è occupato dai pirati che, decimati e feriti per i combattimenti, hanno lasciato andar via gli amici di Jim. Jim cade nelle loro mani ma Silver gli salva la vita.
– Silver, infatti, sta facendo il doppio gioco, da quando si è reso conto che i pirati non hanno speranza. Egli li tiene calmi mostrando loro la carta del tesoro che ha avuto, di nascosto, dagli amici di Jim.
– Intanto sopraggiunge il dottore che, come da accordi presi, deve curare i pirati feriti. Il dottore riesce anche a parlare con Jim e con Silver al quale raccomanda il ragazzo.
– Silver è felice perché il dottore gli ha promesso salva la vita, in quanto lui ha salvato quella di Jim. Portando Jim con loro, i pirati si avviano finalmente a prelevare il tesoro.
– Durante la marcia i pirati sentono una voce che canta uno stornello, e ne sono terrorizzati. La voce è di Benn Gunn ma i pirati non lo sanno, la scambiano per la voce del loro defunto capitano e ne sono terrorizzati. Finalmente arrivano al luogo indicato dalla carta.
– Ma una sorpresa attende i pirati: la profonda fossa dove era nascosto il tesoro è vuota. Essi capiscono che Silver li ha traditi accordandosi con gli amici di Jim e, furiosi, cercano di ucciderlo.
– Per fortuna sopraggiungono il dottore e Benn Gunn, che mettono in fuga i pirati. Il tesoro è recuperato, Benn Gunn lo aveva trovato e nascosto in una grotta.
– Il tesoro viene finalmente caricato sulla nave che ben presto partirà per l’Inghilterra. L’equipaggio lascia sulla riva viveri e munizioni per tre pirati scomparsi nella foresta.
– Al primo scalo, Silver scende di nascosto, portandosi via una parte del tesoro. Nella sua vita, Jim non sentirà più parlare di pirati.
Finito il riassunto, riportiamo dal libro, (L’isola del tesoro, trad. di O. Barbafiera, ed. Capitol, Bologna) il momento in cui i pirati, ormai giunti in prossimità del tesoro, si arrestano sentendo una voce che scambiano per quella di Flint, il loro defunto capitano. A capo del piccolo gruppo di filibustieri c’è Silver, dalla gamba di legno e il pappagallo sulla spalla; sono citati anche Morgan e Merry, altri due pirati.
L’episodio dello spirito del pirata
tratto dal romanzo di Stevenson: L’isola del tesoro
trad. di O. Barbafiera, ed. Capitol, Bologna.
” Appena giunti in cima alla salita, tutta la comitiva si fermò, per far riposare Silver e per la depressione spirituale che la vista dello scheletro e il ricordo di Flint avevano causato. Da quel punto l’occhio poteva spaziare dall’una e dall’altra parte della vallata. Davanti a noi, al di sopra degli alberi, era il Capo della Foresta frangiato di spuma; dietro, ai piedi dell’altopiano, la baia e l’isolotto dello Scheletro; verso est il mare aperto, e sopra di noi la Lungavista con qualche piano solitario ed oscuri crepacci. Si udiva soltanto il rumore lontano della risacca e il ronzio di miriadi di insetti: non un essere umano, non una vela in mare, e l’immensità dell’orizzonte aumentava il senso di solitudine che ci opprimeva.
Silver sedette e prese col compasso diversi punti di riferimento. «Credo» disse «che il contrafforte della Lungavista indicato sulla carta sia quello di fronte a noie ormai la ricerca del tesoro è diventata un gioco da ragazzi. Forse sarebbe meglio mangiare prima di rimettersi in cammino». «Non ne ho voglia» mormorò Morgan» «quando penso a Flint…» «Per questo puoi ringraziare la tua buona stella che sia morto» disse Silver.
«Era brutto come il diavolo» aggiunse un altro rabbrividendo. «L’ha ucciso il rum» disse Merry. «Ma hai ragione: la sua faccia era spaventosa.» Dopo la scoperta dello scheletro i pirati non potevano liberarsi del ricordo del passato e parlavano sempre più a bassa voce, quasi bisbigliando, tanto che la loro conversazione turbava appena il silenzio del bosco. Tutt’a un tratto, dagli alberi davanti a noi, una voce flebile e tremolante intonò l’aria della nota canzone:
Quindici uomini su una cassa da morto Yo-ho-ho, e una bottiglia di rum!
L’effetto che quella voce produsse sui pirati è indescrivibile; impallidirono di colpo e alcuni si strinsero tra loro, altri balzarono in piedi; Morgan si dibatteva sull’erba.
«È la voce di Flint» gridò Merry.
Il canto cessò improvvisamente come era cominciato. Era giunto alle nostre orecchie dal bosco, attraverso l’aria pura e soleggiata, e mi parve leggero e melodioso.
«Andiamo coraggio» disse alla fine Silver movendo con fatica le labbra ancora color cenere «questa voce ha fatto a tutti un effetto strano, ma è certo qualcuno che vuole farci uno scherzo…»
I pirati, con gli occhi fuori dell’orbita, erano inchiodati al suolo; la voce non si sentiva più e loro erano ancora immobili con lo sguardo pieno di terrore…
Film tratti dal romanzo:
film famosi tratti dal romanzo di Stevenson L’isola del tesoro sono: del 1934, quello del regista Victor Fleming, con Jackie Cooper e Wallace Beery e del 1950, quello del regista Byron Haskin, prodotto da Walt Disney, con Robert Newton e Bobby Driscoll.