Volta della Cappella Sistina, sintesi tra scultura e architettura attraverso il colore.
Il soffitto.
Nel 1508, con l’idea di realizzare per sé un sepolcro monumentale, Giulio II chiama a Roma Michelangelo. L’ opera non viene poi realizzata per vari motivi, compresa la gelosia di Raffaello e del Bramante e rimane un progetto, ripreso più tardi e più volte con una versione finale ridotta rispetto all’idea originale. Nel frattempo papa Giulio ha un altro problema da affrontare: la grande Cappella Sistina, ai cui affreschi alle pareti hanno lavorato artisti come il Botticelli e il Perugino. La Cappella Sistina ha infatti il soffitto ancora spoglio.
Il soffitto della Cappella Sistina, pur essendo piatto, ha un raccordo curvo sulle pareti su cui poggia ed affrescare questa zona in modo da farla risultare legata anche visivamente con le altre zone, non era affatto facile. Il papa decide di affidare l’immane compito a Michelangelo che lo accetta di malavoglia e lo affronta da solo, con l’aiuto di qualche muratore che gli prepara l’intonaco.
Michelangelo cambia il progetto originale
Michelangelo cambia il progetto originale perché comprende che una scena unica risulterebbe pesante allo sguardo. Egli è uno scultore e già nel progetto per la tomba di Giulio II, ambiva a una sintesi tra scultura e architettura. Farà questa sintesi sulla grande volta della Cappella Sistina, ma attraverso il colore.
Le scene bibliche inquadrate da una trabeazione marmorea
Le scene bibliche, da quella della Creazione all’ebbrezza di Noè, sono inquadrate da una trabeazione marmorea dipinta. Di volta in volta appaiono incassate o giacenti sul piano del soffitto. Un complesso di nudi, di medaglioni, di putti a monocromo, somiglianti a sculture, accompagna le scene sacre: è la cornice classica che inquadra la storia biblica. Antico Testamento e sacralità pagana uniti si vedono ancora nella zona più difficile dal punto di vista pittorico, quella esterna, del raccordo curvo. Separate dai piedritti dipinti ed alternati, vediamo profeti dell’Antico Testamento e sibille classiche.
Gli affreschi della Cappella Sistina (Città del Vaticano) sono tra “I dipinti più belli di tutti i tempi″.