Spartaco

La storia di Spartaco inizia nella scuola di Capua, quando incita i compagni gladiatori alla rivolta.

I gladiatori erano per lo più prigionieri di guerra fatti schiavi. Erano scelti per la loro prestanza fisica e per l’abilità nella lotta. Venivano venduti, per poco denaro, dal governo al «lanista», che diventava il loro padrone. I gladiatori venivano addestrati da maestri d’arme e di ginnastica e quindi lanciati contro squadre avversarie. Venivano trattati alla stregua di animali e servivano unicamente a divertire la folla, l’unica alternativa che riservasse loro la sorte era uccidere o venire uccisi.

La lotta tra gladiatori nel Circo Massimo, costituiva nella Roma antica, uno spettacolo appassionante, e quanto più sanguinoso era il combattimento, tanto più era il divertimento del pubblico.

Spartaco e la rivolta dei gladiatori

Roma era giunta ad un periodo di pace e di benessere dopo i trionfi di Lucillo in Oriente e di Pompeo in Occidente.  La rivolta dei gladiatori, da tutti considerati fino ad allora come innocui strumenti di un gioco selvaggio, riuscì per un momento a far temere per la sicurezza dello stato. Li conduceva Spartaco, un Trace; nato nel 113 a.C., soldato ausiliario negli eserciti romani. Disertore e fatto schiavo, fu iscritto alla scuola di Gladiatori di Capua, con parecchi compagni. Di indole generosa, insofferente della schiavitù, capace di comandare, approfittò del malcontento dei gladiatori per incitarli a fuggire. Attorno a lui si radunò ben presto una folta schiera di schiavi fuggitivi, che volevano difendere con le armi la libertà. I ribelli si accamparono sulle pendici del Vesuvio e da qui iniziarono una serie di scorrerie nelle campagne circostanti.

 Spartaco a capo di un esercito di migliaia di uomini

Le file dell’esercito di Spartaco, alle notizie dei suoi successi, si ingrossarono rapidamente e in pochi mesi, nel 73 a. C., egli si trovò a capo di decine di migliaia di uomini, con cui poté sbaragliare tre legioni romane. l’intenzione di Spartaco era di tornare  nella sua patria natale, Tracia, e di godersi la  libertà, lontano dalle armi. Ma il suo  esercito era diventato sempre più numeroso e aggressivo,  composto in maggioranza uomini assetati di preda e di vendetta. In breve egli si trovò a dover equipaggiare ben 70.000 uomini. Marciò in assetto di guerra per la Lucania, l’ Apulia e la Campania. Nel 72 iniziò la sua marcia verso Nord, forse verso Roma o forse deciso ad uscire dai confini dello stato per creare, con altri paesi ribelli, un serio pericolo per Roma. Nacquero disaccordi all’interno dell’esercito dei gladiatori e Crisso, luogotenente di Spartaco, si separò da lui, per poi essere sconfitto presso il Gargano, dal propretore Arrio.

Spartaco vince in battaglia il governatore della Gallia Cisalpina

Intanto Spartaco risaliva l’Italia e vinceva in battaglia il proconsole Cassio Longino, governatore della Gallia Cisalpina.

La reazione di Roma

Roma reagì allestendo un esercito di 10 legioni al comando di Marco Licinio Grasso e, al Piceno, Spartaco ne sbaragliò due legioni. Poi si aprì un varco verso la Calabria dove pare che avesse un accordo con i pirati, appena sgominati da Pompeo ma ancora in possesso di navi, per farsi traghettare in Sicilia. L’accordo con i pirati non fu mantenuto e Spartaco si trovò bloccata ogni via d’uscita poiché le legioni di Crasso vigilavano le coste con grossi schieramenti.

 

spartaco per ragazzi
Spartaco sta per essere sconfitto: egli uccide allora il suo cavallo per mostrare ai suoi soldati che è giunto il momento di vincere o morire, senza nessuna speranza di salvezza nella fuga.

La fuga e la sconfitta

Roma era ormai all’erta: Licinio Lucullo, governatore di Macedonia, accorreva a Brindisi con le sue legioni, per ordine del Senato. Anche Pompeo giungeva dalla Spagna, dopo aver sconfitto Sertorio. Iniziava così la disperata fuga di Spartaco che nel 71, raggiunto da Grasso, cadeva con 60.000 dei suoi uomini. Gli altri furono uccisi da Pompeo e gli ultimi furono crocefissi lungo la via Appia.

 

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