Impressionismo

L’impressionismo non è una scuola omogenea, esso si può definire una libera associazione di artisti, tutti vissuti nello stesso periodo, che avevano una comunione di interessi.

 

Chi furono i maggiori esponenti dell’impressionismo

I maggiori artisti esponenti dell’impressionismo furono: Camille Pissarro ( 1830-1923), Edouard Manet, (1832-1883), Edgard Degas (1834-1917), Paul Cézanne (1839-1906), Alfred Sisley (1839-1899), Claude Monet (1840-1926), Auguste Renoir (1841-1919).

  

L’interesse per la luce e per il colore

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Il bacino delle ninfee di Claude Monet

Gli impressionisti si prefissero lo scopo di dare un’immagine più viva e vibrante della realtà, attraverso l’attenta analisi del colore e la resa del gioco di luci sulla superficie degli oggetti. L’interesse per il colore e la luce è contemporaneo a ricerche scientifiche di quel periodo storico, sulle proprietà del colore. Ricerche portate avanti da scienziati quali Chevreul.  La base principale su cui gli impressionisti lavorarono fu l’idea, già nota a Delacroix che: un oggetto proietta un’ombra tinta dei suoi colori complementari. Le tele degli impressionisti conquistarono le simpatie del pubblico  per la libertà della pennellata, contornata da dalle piccole macchie di colore senza linee di separazione e per i colori dalle tonalità accese.

 

L’anno di svolta dell’impressionismo

Il 1869 è considerato l’anno di svolta dell’impressionismo. Monet e Renoir lavorano fianco a fianco all’aperto, a Parigi, cercando di afferrare gli effetti fuggevoli della luce sull’acqua per fissare subito le impressioni. La base delle tecniche impressionistiche è  fissata.

Il massimo splendore

Negli anni ’70 l’impressionismo raggiunge il massimo splendore, sia come stile pittorico che come movimento. Gli artisti sono inspirati dai paesaggi della valle della Senna, tra Parigi e la Normandia. Degas e Monet continuano comunque a dipingere nei loro quadri, scene che si ispirano alla vita parigina.

Gli scopi e le idee del movimento impressionista

Verso la metà degli anni ’70, finito l’apprendistato, sono ormai chiari a tutti gli scopi e le idee del movimento impressionista. Esse sono: il cercare di liberarsi dai metodi tradizionali delle accademie, che pongono l’accento sul disegno, sul chiaroscuro e sullo spazio e vedere invece gli effetti naturali della luce all’aria aperta.

Impressionisti, le prime mostre

Molte mostre furono organizzate intorno al 1874. Fu durante la prima di queste che, nella casa del fotografo Nadar, un critico coniò il termine impressionismo, facendo riferimento ad un’opera di Claude Monet del 1872, intitolata: Impressione, levar del sole.

 

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Fiori di glicine sull’acqua a Kameido-Hiroshige (1797-1858)

 

Negli anni ’60 si erano diffuse in Francia le stampe giapponesi. Queste xilografie a più colori vennero usate come fonte di ispirazione da molti artisti.

 

Tra gli impressionisti, Renoir ebbe interesse per la figura umana,

 Degard è quello che prestò maggiore attenzione alla precisione del disegno.

 

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