•     Il peso teorico

Una persona è magra quando pesa almeno un terzo in meno di quello che i dietisti chiamano << peso ideale>>.

Calcolare il <<peso ideale>> o <<peso teorico>> di un adulto è abbastanza semplice; questo peso corrisponde, in chilogrammi, al numero di centimetri che eccede il metro di statura: se una persona è m 1,75 , il suo peso ideale corrisponde teoricamente a 75 chili, se questa persona in realtà pesa 50 chili, si tratta di una persona magra!

  • Perché si è magri

al contrario dell’obesità, che nella maggioranza dei casi è dovuta ad eccesso di cibo, la magrezza è spesso il risultato di una situazione patologica, molte persone magre, infatti, sebbene mangino a sufficienza, non ingrassano, perché le ghiandole endocrine, soprattutto tiroide e ipofisi, o l’apparato gastro intestinale, o il sistema nervoso, non funzionano correttamente.

Ci atteniamo qui, ai casi in cui la magrezza è dovuta prevalentemente a errori dietetici (come la magrezza di chi, ritenendo di doversi nutrire maggiormente, abusa di carne che, se assunta in eccesso, eccita la funzione della tiroide e accelera i processi ricambiali, causando un progressivo dimagrimento).

            IL REGIME ALIMENTARE PER INGRASSARE

  • Apportare calorie

Una dieta per essere ingrassante, deve naturalmente apportare calorie in quantità superiore al normale fabbisogno.

È consigliabile, per un appesantire la digestione con quantità eccessive di cibo, preferire alimenti che, anche in piccole quantità, apportano molte calorie. Questi cibi sono, per esempio, tutti i grassi (animali e vegetali), la frutta secca, il cioccolato, la carne di maiale, (anche conservata, come i salumi ), le carni d’anatra e d’oca, i formaggi secchi, (come il reggiano), il pecorino, il groviera.

  • Stimolare l’appetito

È sempre opportuno stimolare l’appetito con condimenti leggeri, ricette appetitose, <<amari>> somministrati prima dei pasti. È bene bere molto, soprattutto bevande dolci, riposare dopo i pasti, aumentare le ore di sonno complessive, e diminuire la fatica fisica.

LA CURA DELLO ZUCCHERO

La cura dello zucchero, è una pratica da tenere presente in caso di cura ingrassante, se non ci sono controindicazioni, come per esempio per i diabetici.

Consiste nel prendere al mattino, dopo il lungo digiuno notturno, mezzo etto, un etto di zucchero, sciolto in acqua o latte. In questo modo, la quantità di zucchero circolante nel sangue (glicemia), sale notevolmente. L’organismo mette in moto dei meccanismi per ridimensionarla, e nel giro di 3-4 ore, dopo l’innalzamento brusco, la glicemia scende al di sotto della norma, giusto prima del pasto di mezzogiorno. Dato che l’ ipoglicemia porta anche fame, ecco che quell’apporto mattutino di zucchero predisporrà al pranzo con un maggiore appetito.

LA CURA DELL’ UVA

Nella stagione propizia, ai magri gioverà una buona cura dell’uva (ampeloterapia): infatti un chilo di uva contiene circa 800 calorie, pari a quelle fornite da un chilo di patate, da 1105 di latte, da 387 grammi di carne, da 297 grammi di pane.

Per questo motivo, e soprattutto per il suo alto tenore di zuccheri, il succo di uva giova a chi vuole ingrassare.

Per una buona cura è preferibile l’uva bianca, come supplemento alimentare in quantità di circa 2 chili al giorno, suddivisa in tre, quattro razioni, preferibilmente lontano dai pasti. L’ampeloterapia può durare circa un mese.

(Nelle forme di magrezza resistenti anche alle diete ipercaloriche, si ricorre ad anabolizzanti (che servono ad aumentare i materiali di riserva) e ad alcuni alimenti predigeriti).

 

 

 

 

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