Lorenzo de’ Medici

  Le opere culturali di Lorenzo de’ Medici hanno sempre ricevuto da parte degli studiosi, giudizi contrastanti. Apprezzate dai letterati contemporanei e dai critici del Cinquecento e Settecento, la loro considerazione si  ridimensiona  molto nel Romanticismo. Lattività letteraria del Magnifico viene in questo periodo, considerata come uno strumento di tirannia e la sua capacità poetica, a parte alcuni riconoscimenti del Carducci, considerata soltanto come  realismo <<comico ed idillico>> 

Lorenzo de’ Medici e la critica letteraria dell’800 e 900

Un certo accordo  si nota nella critica del tardo Ottocento e del Novecento. Questa considera l’attività letteraria di Lorenzo il Magnifico come espressione di personalità eclettica e non come scaltrezza di tiranno o segno di complicata religiosità. La divergenza di pareri rimane comunque in alcuni giudizi.  Molti studiosi, come V. Rossi, Russo, Fubini, Pancrazi, rifacendosi al Carducci e al De Sanctis, ribadiscono il realismo della poesia dell’autore, altri come Cicognani e Chiari mettono in evidenza un sincero interesse religioso, altri ancora (Rho) considerano la sua caratteristica principale  proprio quella capacità di affrontare contenuti vari, talvolta con consapevole curiosità (Sapegno).

La figura umana e politica di Lorenzo de’ Medici

Considerando che sulla figura umana e politica di Lorenzo de’ Medici né l’ammirazione della storiografia Medicea e Settecentesca, in particolar modo quella di W. Roscoe, che lo indicava come precursore dei principi illuministici, né l’opposto ridimensionamento  del romanticismo che, con Alfieri, Carducci, De Sanctis, Sismondi, Villari, insiste sulla sua qualità di tiranno, possono oggi essere accolti come giudizio.

Il punto d’accordo della critica

Si è piuttosto d’accordo, dopo gli studi effettuati nel tardo Ottocento e primo Novecento (Buser, Masi, Reumont, Picotti, Anzillotti) nel considerare sia la sua opera politica che quella letteraria e di mecenate, in rapporto a tutta la situazione dell’Italia del tardo Quattrocento, anche se alcuni  ritengono che ci fosse l’ambizione e la sete di potere  alla base dell’operato di Lorenzo il Magnifico (Rochon) e altri che i suoi propositi fossero più elevati, come quello di costruire un impero fiorentino contro gli invasori (Palmarocchi), uno stato non contrario alla Chiesa romana ma con riforme basate sulle teologie del Ficino e del Pico (Welliver).

Conclusioni

Rapportando gli interessi culturali e letterari di Lorenzo de’ Medici all’intreccio storico, ci si rende conto che questi interessi, anche se non scaturiscono da una vocazione profonda, non sono neanche improvvisati.  Nascono invece da un modo di essere e da un’esigenza, dallo stesso scrittore espressamente dichiarata, di trovare sollievo e rinforzo spirituale nella filosofia, nella letteratura e nella partecipazione alla vita culturale del suo tempo.

 

Cammeo con ritratto di lorenzo de medici
Ritratto di Lorenzo de Medici – Cammeo in onice – Firenze – Museo degli Argenti

Detto a volte Tesoro dei Medici, il museo degli Argenti è ubicato presso Palazzo Pitti, nell’Appartamento D’estate della famiglia Medici. I Medici figurarono da protagonisti in Italia e in Europa dal XV al XVIII secolo.

 

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