
Klimt Gustav-Il bacio-Giuditta II-Grandi Opere-tecnica
Il bacio e Giuditta II di Gustav Klimt
Gustav Klimt
Klimt (1862-1918) nacque a Baumgarten, presso Vienna, non si formò in Accademia ma alla Scuola di Arti e Mestieri del Museo dell’arte e l’Industria. Si dedicò dapprima a ritratti di stampo figurativo, in seguito la sua arte accolse motivi di genere vario, specie nei grandi lavori di decorazione fatti per edifici pubblici.
Lo Jugendstil
Klimt si accostò a quella corrente che verrà chiamata in Francia art nouveau, in Inghilterra liberty, in Germania Jugendstil.
Questa corrente segnò un’epoca del costume più che dell’arte, è estesa infatti a scultura, oggetti di arredamento e mobili. Lo Jugendstil presee spunto da certe soluzioni decorative di Gauguin, dalle formali eleganze di Odilon Redon, e reminiscenze del puntinismo.
Vienna vide un particolare sviluppo dello Jugendstil, e fu in quest’ambiente che Klimt costruì il suo mondo di raffinata eleganza.
Particolare dell’opera«Il bacio»: il paragone col divisionismo sorge spontaneo ma a parte la forma e la dimensioni delle varie macchie di colore, bisogna notare che le tonalità non sono quelle dei colori primari, ma tendono al viola, al verde smeraldo chiaro, all’oro. la loro somma teorica non è il bianco ma un azzurro chiaro che compare nel viola ( rosso+blu) e nel verde (giallo+blu).
Klimt a Ravenna
L’evoluzione artistica di Klimt ebbe una svolta quando a Ravenna, l’artista ebbe modo di vedere, il fondo oro dei mosaici bizantini. Klimt intuì la funzione di questo elemento, che consiste nell’ eliminare lo spazio reale e isolare la figura, e la usò in un primo momento per abbandonarla in seguito, senza però rinunciare al segno che circonda l’immagine e all’eccesso decorativo usato. La struttura figurativa dei volti, dei corpi, delle mani, non cambiò ma diventò più incisiva, mentre l’immagine si arricchì di elementi astratti.
Gli ultimi lavori
Negli ultimi lavori, Klimt prese maggior coscienza del significato erotico insito nella sua arte ed espresse più liberamente la sensualità, che è palese nelle figure.
Klimt il Bacio-L’opera
Nell’opera sono uniti motivi tipici dello Jugendstil e del decadentismo, periodi diversi dell’arte di Klimt, oltre a reminiscenze del puntinismo, piegate però ad un uso decorativo, diverso da quello originale.
La possibilità di ricostruire in termini grafici e spaziali le figure umane del quadro, è diminuita dall’accostamento di zone piatte, in cui prevale la campitura, condotte per aree squadrate ad altre in cui prevale il segno che definisce la figura.
Non mancano nel quadro, zone risaltanti dal punto di vista cromatico, come il tappeto di fiori ai piedi delle due figure.
Preponderante, nel quadro risulta essere l’importanza delle campiture d’oro e il fatto che in esse il rilievo sia dato dai rettangoli neri e non dalle lavoro del brunitoio che scava la superficie dorata, come in alcuni precedenti ritratti.
Le caratteristiche complesse del quadro, chiaramente non sono dovute a indecisione dell’artista, piuttosto alle caratteristiche del suo stile, anzi dello Jugendstil, che è stile composito tendente ad una totalità dell’espressione tramite l’accumulo di particolari coordinati per dissonanze e ad una raffinata, formale eleganza.
In questo particolare del dipinto «Il bacio», vediamo a contatto tre zone diverse del quadro: quella delle mani, quella dei fiori e quella dell’oro del mantello.
Klimt – Giuditta ed Oloferne
La Giuditta II, nota anche come Salomè, è opera di poco posteriore a «Il bacio».
Klimt ha abbandonato quasi completamente il fondo oro che qui compare solo nelle due bande laterali. Il colore nello sfondo mette in risalto l’immagine.
La tragicità del tema è espressa più nel volto e nelle mani della donna che non nel particolare, seppur macabro, della testa di Oloferne.
Gli elementi ornamentali all’altezza della testa di Giuditta, rotondi, simili a mazzolini di fiori, ricordano alcune soluzioni adottate da Odilon Redon, quelli più a destra, di forma rettangolare, sono tipici di Klimt.
Probabilmente queste combinazioni di colore hanno dato spunti ad artisti più moderni.
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Il Bacio di Klimt è conservato al Museo Belvedere di Vienna
Alcune opere di Klimt, tra le quali Giuditta II, si trovano in Italia, a Venezia, presso la Galleria internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro.
Vedi: biografia di Gustav Klimt, sul sito ArteWorld
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