Alimentazione in vacanza

Per poter ottenere dalle settimane di riposo che ci apprestiamo a passare al mare o in montagna il massimo beneficio che esse possono dare e per tornare dalle vacanze estive con le energie ritemprate, il corpo rinvigorito e la mente riposata è necessario anche stabilire un certo programma alimentare, il quale naturalmente è subordinato al tipo di vita che si intende condurre, alla località e anche al clima.

Il fabbisogno energetico dell’organismo è principalmente regolato dal grado di attività fisica che si compie giornalmente, di conseguenza chi trascorre la vacanza riposando tutto il giorno ha necessità caloriche minori rispetto a chi decide di fare passeggiate in montagna, remare o nuotare.

Vediamo qualche caso concreto

  • Chi passa le vacanze in località molto calde, specialmente al mare, fa spesso l’errore di bere acqua in modo smoderato. Bere molta acqua va bene ma non  facendone ” indigestione.”  L’eccesso di acqua in questi casi, provoca  una diminuzione degli elettroliti (sodio, potassio, calcio, cloro ecc…) disciolti nel sangue. In genere lo squilibrio elettrolitico viene rapidamente compensato da un’abbondante produzione di urina e dalla sudorazione, se questi meccanismi di compenso non sono sufficienti possono derivare guai molto seri.
  • Qualche precauzione è anche necessaria nella distribuzione dei pasti. Va precisato che il bagno eseguito entro 3-4 ore da un pasto abbondante costituisce sempre un rischio, lo stesso vale per le escursioni faticose in montagna subito dopo il pasto principale.

Che tipo di menu adottare durante le vacanze, i consigli per un buon regime alimentare 

La colazione

chi in città la mattina fa colazione con solo caffè o te farà bene ad abituarsi a una prima colazione fatta con pane biscotti e marmellata; se non si hanno problemi di peso, si possono anche aggiungere un uovo e 50 g di burro.

 

Gli spuntini

L’abitudine di consumare qualche frutto a metà mattina è utile per chi passa la mattinata sulla spiaggia e per tutti, in quanto calma l’appetito e la sete senza incidere sul bilancio dell’organismo.

Chi invece passa una mattinata sportivamente molto attiva può consumare uno spuntino, verso le 10-11, preferibilmente a base di idrati di carbonio (pane, biscotti, cioccolata, miele, marmellata) con lo scopo di reintegrare le riserve di zucchero bruciate in seguito all’intenso lavoro muscolare, un analogo spuntino è consigliabile a metà pomeriggio.

Il pranzo e la cena

Il pranzo e la cena non devono essere, come composizione, diversi da quelli abituali, specialmente per quanto riguarda le sostanze proteiche. L’adulto necessita di circa un grammo di proteine per peso corporeo e questo limite va superato solo da chi giunge alle ferie in condizioni fisiche scadenti, analogamente a quanto avviene durante una convalescenza. La quantità complessiva di carboidrati (pane, pasta, riso, dolciumi) e dei grassi (carni e pesci grassi, salumi, formaggi grassi, condimenti) è invece in funzione del dispendio energetico e quindi subordinata al grado di attività fisica.

 

  • Se l’appetito si fa sentire nonostante il riposo prolungato e la scarsa attività fisica, conviene calmarlo con frutta e verdure, entrambi alimenti voluminosi che riempiono lo stomaco placando la sensazione di fame, ma assai poveri dal punto di vista calorico.
  • In tutti i casi, è l’andamento del peso quello che ci deve guidare nella scelta dei cibi e, supponendo comunque per tutti un certo grado di attività fisica, si può dire che  l’alimento base per chi va in vacanza, dovrebbe essere rappresentato da quelle sostanze che l’organismo trasforma in zuccheri i quali, venendo bruciati rapidamente, rappresentano la principale fonte di energia dell’organismo.

 

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